Situato su una collina nei sobborghi orientali di Sydney, il sito è rivolto a ovest verso la città e offre una vista a 180 gradi sul porto, con la Sydney Opera House e l'Harbour Bridge. È anche esposto al sole e ai venti rigidi dell'ovest. La sfida consisteva nel realizzare l'aspirazione dei clienti a una casa sostanziale su un sito d'autore, senza ostacolare la vista del porto per i vicini.
I committenti desideravano una casa di grandi dimensioni, con spazi discreti per bambini e adulti e spazi di aggregazione di dimensioni generose, con una piscina e spazi esterni per l'intrattenimento. La lista comprendeva cinque camere da letto, quattro bagni, un rifugio per i genitori, un'ampia cucina e aree di intrattenimento, una piscina, un garage doppio e un ascensore. Sfruttando la forte pendenza del sito, gli architetti hanno interrato la maggior parte dell'edificio nel fianco della collina, dando alla casa a tre piani l'aspetto di una modesta piattaforma a un piano dalla strada.
Le stanze su ogni livello sono disposte intorno a un grande cortile centrale. Questo cortile murato e pavimentato offre un'ampia area esterna e un riparo interno dall'aspetto occidentale. Inoltre, collega gli spazi pubblici del livello intermedio - soggiorno, sala da pranzo e cucina - e media tra la terrazza più esposta a ovest, da cui si gode la grande vista sul porto. Nella forma e nell'ingombro, la casa è una risposta difensiva al sito esposto, afferma l'architetto e direttore Conrad Johnston.
I materiali da costruzione sono caratterizzati da una varietà di pietre: dai mattoni esterni in calcare - estratti e tagliati a mano individualmente e posati da uno scalpellino - ai rivestimenti interni in pietra corallina negli spazi pubblici. Le misure di sostenibilità includono l'energia solare sul tetto, un'ampia cisterna per l'acqua piovana sotto terra, vetri a bassa emissività in tutto l'edificio e giardini pensili per la mitigazione del calore. La scelta di mattoni in pietra calcarea è una risposta più sottile alla natura topografica della casa.
